domenica 5 febbraio 2012

Mario Monti: il nostro Quisling

Vidkun Quisling


Vidkun Quisling (1887-1945) è stato uno dei peggiori politici che hanno calcato le scene della storia recente. Il suo stesso nome è diventato simbolo di collaborazionismo, per anni il termine "essere un quisling" diventa sinonimo di collaboratore col nemico, traditore della patria. La Norvegia è stato un paese con una resistenza molto ben organizzata contro l'invasione nazista. Quisling è stato il "macellaio" del suo popolo.


Non vi sembra che un collaborazionista con i tedeschi, un macellaio sociale, un "traditore" (tra molte virgolette) della sua patria è oggi riconoscibile tra i nostri politici recenti?


Certo non ha questo nome sinistro, neanche alza il braccio col saluto romano come il primo ministro norvegese. Tutt'altro, ha un nome tranquillizzante e molto italiano: Mario. Un cognome poco pretenzioso di sole due sillabe. 
Ma il suo modo di governare, sottomesso ai diktat dell'Unione Europea (leggi Germania), e la macelleria che sta compiendo in Italia non è molto differente dalla Norvegia degli anni '40.
Mario senza Terra


Il nostro reuccio, mai nominato da nessuno, è stato voluto da quelli che ormai tutti chiamano i "poteri forti". Ma a chi serve questo signore, imposto dai nazisti odierni? Sicuramente alle banche, e per usare i nostri soldi per comprare stupidi aerei da guerra in un paese dove costituzionalmente si rifugge la guerra, insomma questo personaggio oscuro e negativo continui a comandare con l'unico scopo di fomentare una rivolta sociale.


Possiamo fidarci di una specie di Giovanni Senza Terra redivivo, un Quisling de noantri? Ovviamente la risposta è: no.
Purtroppo la mancanza di una sinistra vigilante sulle azioni di questo governo di rappezzati fra impediti professori universitari e ricchi banchieri, si sente.


Insomma viviamo nella dittatura dei cosiddetti tecnici senza alzare la voce, ma che ci possiamo fare siamo italiani.
L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non ha mai fatto una rivoluzione. Anche la democraticissima Inghilterra ha avuto il buongusto di tagliare la testa ad un Re, al tempo di Cromwell. Noi non siamo stati neanche capaci di evitare che dopo il fascismo sorgesse un nuovo fascismo. Il tutto alla faccia di coloro che sono morti per liberare l'Italia dalla dittatura.
Artemisia Gentileschi, Decapitazione di Oloferne


In un paese dove i ministri del già morto governo del fascista Berlusconi provenivano dall'area neofascista dei coltelli e le catene non ha fatto né caldo né freddo al popolo dei coglioni, non è strano che non si riesca a distinguere tra la democrazia e la dittatura.


Come al solito riusciamo a comprendere la realtà soltanto se lo stato reprime o uccide. Ma lo Stato dei tecnici, il governo Monti uccide silenziosamente, a colpi di decreti e manovre ci sta portando all'indebolimento fisico. Un giorno non avremo neanche la forza di ribellarci, e impugnare un sanpietrino diventerà sempre più pesante.
Moriremo di fame, ma con l'i-phone in mano. In fondo siamo fortunati, prima di morire potremo mandare un messaggio su twitter o su facebook, almeno lo sapranno tutti i nostri amici.


Arriverà un giorno la nostra Giuditta per tagliare la testa al nostro Oloferne? Vidkun Quisling fu fucilato nell'ottobre del 1945 dal governo della Norvegia liberata.
Nel '700 il filosofo napoletano Giovan Battista Vico ebbe l'intuizione dei corsi e ricorsi storici, insomma se la storia si ripete aspettiamo sulla riva del fiume che il cadavere, anche virtuale, del nostro nemico passi. 

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