sabato 12 novembre 2011

La Terza Repubblica, da Azienda Italia a Bankitalia.

Vincenzo Camuccini, La morte di Cesare, 1798 
Dopo la congiura pidiellina, che sembra più la morte di Nerone che non quella di Giulio Cesare, o meglio ancora la Defenestrazione di Praga, quella del 1618 quando i calvinisti boemi defenestrarono gli ambasciatori dell'Imperatore Ferdinando II d'Asburgo dando il via alla Guerra dei Trent'anni. Il Nerone dei nostri tempi sta per essere ucciso da un suo liberto (Capezzone? Scajola? chissà ognuno ha la sua versione) e cedere il trono ad un nuovo sovrano.

Dal 1994 il piccolo Cesare o il Nerone nano aveva prospettato agli italiani una buona gestione dello Stato in stile Mediaset, un modello vincente che avrebbe portato benefici e prosperità. L'Azienda Italia doveva distruggere le rovine della vecchia "prima repubblica" e la politica farraginosa fatta d'intrighi e ammucchiate, compromessi e ansie liberticide. Proponendo un nuovo modello con un capo carismatico-padrone e il suo Consiglio d'Amministrazione, chiamato ancora con la vecchia formula: Governo ma un vero e proprio C.d.A. di mediocri dove l'ultima parola spetta sempre al presidente.

E così erano cambiati anche i vecchi termini della politica. Il vecchio Presidente del Consiglio era diventato: il Premier e l'obsoleto Presidente di Regione era diventato d'un colpo: Governatore. Improvvisamente il circuito mediatico aveva soppiantato, dopo 150 anni, la giovane democrazia italiana sostituendola col modello U.S.A.
Karel Svoboda, La Defenestrazione di Praga,  1844
Ma alle parole non corrispondevano i fatti. Il "governo del fare" era rimasto sulla carta, non faceva se non gli affari privati del sovrano.

Un sovrano problematico, corruttore e corrotto, evasore e troppo ricco per pensare alla povertà nella quale riduceva i sudditi. L'Italia, purtroppo per lui, non era il "Drive in" con tette, culi e lustrini anche se Berlusconi così l'aveva progettato. Il governo dei comici non faceva ridere nessuno. Ma quali comici migliori potevano esistere se non i vari Gasparri, La Russa, Bossi e Calderoli? Ognuno di loro valeva mille volte anche i migliori colleghi di Zelig. Insulti, pernacchie, corna, falò di leggi, pulimenti di culi con il tricolore e al posto del saluto romano d'infausta memoria, il nuovo sauto col dito medio alzato. Un vero cast che c'invidiava l'Europa intera. Ma oggi è tutto tramontato anche se alcuni, fra i meno pagliacci (ma per questo più pericolosi) pare debbano andare a formare il nuovo governo, all'Azienda Italia si sostituirà il nuovo modello: Bankitalia. Torneranno in auge gli oscuri scribacchini, i revisori dei conti, i grigi impiegati in giacca e cravatta.

La vecchia Repubblica delle banane non ci mancherà, ma non è detto che il futuro sarà migliore. Ci sono troppe ombre oscure sul nuovo esecutivo che, seppur ancora non operante, è ormai dato per scontato. Se Atene piange Sparta certo non ride e con la povertà sempre più diffusa stiamo piangendo come gli ateniesi, basterà la conquista dei nuovi spartani in giaccia e cravatta  per darci qualcosa di meglio? Siamo sicuri che la ricchezza sarà equamente distribuita? Che i paperoni di sempre saranno disposti a pagare di più?

Hitler e Von Hindemburg
Quando Hitler fu nominato Cancelliere nel 1934 si presentò al presidente Von Hindemburg con giacca, cilindro e scarpe di vernice, ma non sempre l'abito fa il monaco. Gli industriali di allora gongolarono e fecero a gara per mettersi dalla parte di questo ometto dall'aria dimessa e anche un po' ridicolo. E lui, in compenso, gli procurò mano d'opera a bassissimo costo (anzi dei veri e propri schiavi) per incrementare la produzione industriale della Germania.

La vecchia Repubblica di Weimar, con le litigiosità dei politici di destra e sinistra, fu cassata in nome dell'emergenza. Virtualmente la Germania, sull'orlo del fallimento, risorse e tornò ad essere una potenza industriale. Non proprio democratica ma efficiente come una banca, un po' turbolenta ma le S.A. furono messe a tacere per sempre nella Notte dei lunghi coltelli. Probabilmente non si ripeterà ciò che è successo allora, ma l'onnipotenza dei mercati che abbattono governi e ne creano dei nuovi a loro immagine e somiglianza prima o poi verranno a riscuotere il loro compenso. Probabilmente la ex democrazia diventerà un'oligarchia.

Complimentoni alla sinistra annacquata che appoggia questo cambiamento, come disse Fassino a Consorte:
"Abbiamo una banca", e come primo ministro un economista espressione dei banchieri.

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