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Vincenzo Camuccini, La morte di Cesare, 1798 |
Dal 1994 il piccolo Cesare o il Nerone nano aveva prospettato agli italiani una buona gestione dello Stato in stile Mediaset, un modello vincente che avrebbe portato benefici e prosperità. L'Azienda Italia doveva distruggere le rovine della vecchia "prima repubblica" e la politica farraginosa fatta d'intrighi e ammucchiate, compromessi e ansie liberticide. Proponendo un nuovo modello con un capo carismatico-padrone e il suo Consiglio d'Amministrazione, chiamato ancora con la vecchia formula: Governo ma un vero e proprio C.d.A. di mediocri dove l'ultima parola spetta sempre al presidente.
E così erano cambiati anche i vecchi termini della politica. Il vecchio Presidente del Consiglio era diventato: il Premier e l'obsoleto Presidente di Regione era diventato d'un colpo: Governatore. Improvvisamente il circuito mediatico aveva soppiantato, dopo 150 anni, la giovane democrazia italiana sostituendola col modello U.S.A.
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Karel Svoboda, La Defenestrazione di Praga, 1844 |
Un sovrano problematico, corruttore e corrotto, evasore e troppo ricco per pensare alla povertà nella quale riduceva i sudditi. L'Italia, purtroppo per lui, non era il "Drive in" con tette, culi e lustrini anche se Berlusconi così l'aveva progettato. Il governo dei comici non faceva ridere nessuno. Ma quali comici migliori potevano esistere se non i vari Gasparri, La Russa, Bossi e Calderoli? Ognuno di loro valeva mille volte anche i migliori colleghi di Zelig. Insulti, pernacchie, corna, falò di leggi, pulimenti di culi con il tricolore e al posto del saluto romano d'infausta memoria, il nuovo sauto col dito medio alzato. Un vero cast che c'invidiava l'Europa intera. Ma oggi è tutto tramontato anche se alcuni, fra i meno pagliacci (ma per questo più pericolosi) pare debbano andare a formare il nuovo governo, all'Azienda Italia si sostituirà il nuovo modello: Bankitalia. Torneranno in auge gli oscuri scribacchini, i revisori dei conti, i grigi impiegati in giacca e cravatta.
La vecchia Repubblica delle banane non ci mancherà, ma non è detto che il futuro sarà migliore. Ci sono troppe ombre oscure sul nuovo esecutivo che, seppur ancora non operante, è ormai dato per scontato. Se Atene piange Sparta certo non ride e con la povertà sempre più diffusa stiamo piangendo come gli ateniesi, basterà la conquista dei nuovi spartani in giaccia e cravatta per darci qualcosa di meglio? Siamo sicuri che la ricchezza sarà equamente distribuita? Che i paperoni di sempre saranno disposti a pagare di più?
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Hitler e Von Hindemburg |
La vecchia Repubblica di Weimar, con le litigiosità dei politici di destra e sinistra, fu cassata in nome dell'emergenza. Virtualmente la Germania, sull'orlo del fallimento, risorse e tornò ad essere una potenza industriale. Non proprio democratica ma efficiente come una banca, un po' turbolenta ma le S.A. furono messe a tacere per sempre nella Notte dei lunghi coltelli. Probabilmente non si ripeterà ciò che è successo allora, ma l'onnipotenza dei mercati che abbattono governi e ne creano dei nuovi a loro immagine e somiglianza prima o poi verranno a riscuotere il loro compenso. Probabilmente la ex democrazia diventerà un'oligarchia.
Complimentoni alla sinistra annacquata che appoggia questo cambiamento, come disse Fassino a Consorte:
"Abbiamo una banca", e come primo ministro un economista espressione dei banchieri.
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