venerdì 15 aprile 2011

Paura della verità.

 
Gherardo Delle Notti, Susanna e i vecchioni (sec. XVII)

La biblica storia di Susanna e i vecchioni è, come tutte quelle storie che ci devono insegnare qualcosa, la testimonianza dei maggiori peccati degli uomini invisi al Dio degli ebrei ma anche dei cristiani.
Berlusconi si professa cristiano, è in buoni rapporti col Vaticano, ma ambedue, sia Berlusconi che Benedetto XVI pare abbiano saltato questa pagina della Bibbia (Daniele, XIII).
I vecchioni, appena nominati giudici, uomini di potere, vogliono costringere la povera Susanna a sottostare alle loro voglie altrimenti sarà denunciata e in seguito lapidata.
La storia biblica finisce bene con l'intervento del profeta Daniele le cui parole «Siete così stolti, Israeliti? Avete condannato a morte una figlia d'Israele senza indagare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei» salvano la giovane Susanna e la sua reputazione, con la conseguente condanna dei due viziosi calunniatori.

Indagare la verità, è questo che il profeta suggerisce, o meglio impone, al tribunale ebraico per rivedere le posizioni dei due vecchi maiali, ma potenti, coinvolti in questa torbida storia. Oggi non esiste un Daniele, un profeta che invochi giustizia, che sia disposto a trascinare i vecchi laidi (che si chiamano Berlusconi, Fede, Mora, Rossella) davanti ad un tribunale che certifichi la loro colpevolezza e li punisca come la civiltà, la morale pubblica, la verità impone in un paese libero e giusto.

Ma come può esserci giustizia in un paese dove lo stesso ministro della Giustizia briga per non far celebrare un processo? Ma l'italiano medio (o meglio mediocre) rifiuta la giustizia, rifiuta di far celebrare un processo dov'è coinvolto il suo capo, pure se le accuse, anche pesanti,  e le prove sono sotto gli occhi di tutti. Chi ha votato per questo settantacinquenne laido, corruttore di minorenni, non vuol credere di aver sbagliato e chiude gli occhi, si tura il naso, per non vedere la merda dove si è infilato e ci ha cacciati anche noi che vorremmo sapere la verità.

Tutto questo per paura, per ingenuità, per interesse, ma qualunque sia il motivo non assolve la loro cecità, la voglia di non sapere in che mani ci hanno portati. 

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