martedì 22 marzo 2011

Tripoli bel suol d'amore

...ti giunga dolce questa mia canzon
sventoli il tricolore
sulle tue torri al suono del cannon...

Mai canzone fu più moderna pur se cantata, la prima volta, nel settembre del 1911. La nostra avventura coloniale iniziò così e finì, in un bagno di sangue, dopo il 1944 quando il generale Montgomery ci cacciò inseguendoci fino a Tunisi e sbattendoci fuori dall'Africa. La terza sponda era divenuta, durante il fascismo, addirittura territorio metropolitano, cioè parte integrante della nazione.
Il Duce d'Italia con la spada dell'Islam sguainata, nel 1923 a Tobruk, confermò la nostra vicinanza, anche politica, con le tribù della Tripolitania e della Cirenaica.
Interessante sarebbe sapere cosa ne pensano oggi i leghisti di questa antica fraternizzazione fra gli italiani e i libici, diventati per loro oggi il pericolo maggiore e la rovina del paese, per loro il vero problema non è la guerra ma lo spettro dei clandestini che sbarcheranno nel nostro bel paese, insomma una posizione cinica come da anni ci hanno abituato i cittadini di razza bianca dell'Italia del nord.

Ma chissà che ne pensa il vetero fascista Ignazio Benito La Russa, già fraterno amico del tiranno Gheddafi, al seguito del suo padrone il signor B. che condivideva con  il Rais il giochetto del bunga bunga.

Venti di guerra
La spada dell'Islam

Oggi tutto è cambiato, spirano venti di guerra, pareva ormai anche troppo tardi, dopo che le milizie mercenarie di Gheddafi erano ormai alle porte di Bengasi, dopo aver massacrato la popolazione in rivolta. Sembrava che l'esperienzia tunisina ed egiziana non fossero alla portata di questo popolo schiacciato per decenni da una dittatura ben più feroce di quelle di Ben Ali e di Mubarak (lo zio di Ruby Rubacuori).
Nonostante l'intervento pacificatore dell'ONU, con la proposta di sanzioni, o di embargo, insomma ciò che l'organismo internazionale usa in questi casi avrebbe avuto uno scarso successo di fronte alla repressione di Gheddafi (come del resto in tante altre occasioni a partire dalle sanzioni contro l'Italia al tempo della guerra in Abissinia).
L'intervento militare
Chiaramente soltanto un intervento, molto più radicale, come quello militare avrebbe potuto scalzare  la dittatura sanguinaria, cioè quello che si stava verificando sotto i nostri occhi.
E' difficile seguire ciò che poi è successo, l'escalation che sta verificandosi è così veloce che quanto scrivo oggi può essere già invecchiato nel momento stesso in cui lo scrivo.
La sinistra italiana
Cosa fa, come la pensa in questo caso la sinistra italiana? E' una domanda che dobbiamo porci viste le posizioni differenti, non solo ufficiali, del popolo e dei diversi orientamenti di questa "cosa" informe che ancora non ha una posizione univoca.
Il proliferare delle bandiere, anche negli avatar di Facebook, testimoniano la galassia di posizioni differenziate che ogni singolo ha preso rispetto a questa tragica crisi. Le bandiere del popolo libico ribelle sembrano appoggiare l'intervento, le bandiere della pace invece sembrano appoggiare la tesi del non intervento (un po' tardivo visto che i caccia franco-britannici e le corrazzate americane hanno già cominciato una guerra vera e propria).
Le bandiere iridate ci ricordano l'opposizione di massa che si verificò durante la guerra in Iraq. Ma possiamo dire che i due interventi sono simili? A mio avviso no.
Il popolo iracheno non aveva richiesto l'intervento degli occidentali per scalzare Saddam, il popolo insorto libico invece sì, questa è la vera differenza.
Davvero potevamo rimanere a guardare la repressione di Gheddafi e i suoi mercenari senza alzare un dito? Pensate veramente che non dovevamo raccogliere il grido di dolore della città di Bengasi o della città di Misurata?
Ragionevolmente no.
Il petrolio o i diritti umani?
E' altrettanto logico sospettare che l'occidente si sia mosso anche, una volta caduto il dittatore, per il controllo dei pozzi petroliferi libici. Ma può essere che, soltanto per il sospetto di un tornaconto economico, non dovevamo intervenire per femare un massacro?
Sarebbe facile scaricare sui posteri l'ardua sentenza, ma sarebbe da vigliacchi.




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