Chissà se il malato del consiglio è mai andato a scuola o parla per sentito dire. Certo non spicca per bagaglio culturale, il fatto stesso di aver messo quell'intelligentona della Gelmini a rovinare le future generazioni di studenti con la sua cosiddetta riforma dell'università la dice lunga su quanto tenga alla scuola.
Il Tremonti-furioso dice candidamente che con la cultura non si mangia e sul poeta di Fivizzano Bondi cliamo un sipario pietoso. Questi loschi figuri già ci danno un'idea di quanto la cultura, che è uno dei nostri patrimoni più importanti, venga tenuta di conto dalla destra.
Il parallelo destra/cultura è già una contraddizione in termini, non si conosce un vero intellettuale di destra decente nella storia, seppur lunga e numerosa, della cultura italiana. La stessa ideologia destrorso/fascista si basa sull'ignoranza quindi non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Ma se il fascismo del ventennio non ha prodotto un solo intelletuale degno di questo nome almeno non ha mai cercato di sopprimere l'istituzione scuola, pur fascistizzandola.
Il povero nano di Hardcore si è scagliato contro la scuola pubblica, per lui, evidentemente, covo di vipere dove si diffonde l'ideologia comunista.
Non bastano i giornali e gli studenti ribelli universitari, per lui è proprio la scuola che contiene, anche a livello di docenti, i germi del pensiero sovversivo che va evidentemente estirpato a favore delle scuole private dove, invece, l'oscurantismo cattolico la fa da padrone.
Di fronte a questo inno alla barbarie probabilmente gli stessi suoi pretoriani sono rimasti interdetti, visto che, almeno finora nessuno dei cicchitti o capezzoni l'hanno appoggiato in questa nuova e scellerata crociata, lo stesso immorale del consiglio ha dovuto fare marcia indietro con la solita scusa:
"io non l'ho mai detto" o "sono stato mal interpretato dalla solita stampa di sinistra".
Purtroppo per lui, che ormai parla a ruota libera creando imbarazzo anche fra i suoi scherani, ci sono immagini e il sonoro di questa nuova cazzata liberticida e, per le persone intelligenti ormai salite al 60% della popolazione, Berlusconi se ne deve andare.
Esiste comunque, incredibilmente, ancora un 40% di poveri deficenti disposti a seguirlo in questa campagna di demolizione dell'Italia.
Quando e come riusciremo a toglierci di torno questo personaggio assurdo, dittatore da operetta, ma pericoloso per il nostro paese?
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