venerdì 19 marzo 2010

Italiani: brutta gente.

Campi di stermino italiani in Jugoslavia, campi di concentramento in Grecia, campi di sterminio in Libia e Etiopia. Migliaia di morti, in particolare civili, donne e bambini. I nostri Himmler e Kaltenbrunner si chiamavano:

Rodolfo Graziani  (Filettino, 11 agosto 1882 – Roma, 11 gennaio 1955) il macellaio della Libia e poi d'Etiopia


Pietro Badoglio (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 – Grazzano Badoglio, 1º novembre 1956) che ha usato i gas contro i villaggi etiopi


Mario Roatta (Modena, 2 febbraio 1887 – Roma, 7 gennaio 1968) assassino di decine di migliaia di jugoslavi.

Come si può notare ciascuno di questi tre criminali è morto tranquillamente nella propria casa. 






Il sanguinario Generale Roatta - che ha di fronte a sé l'Esercito di Liberazione di Tito - ordina in data 2 giugno 1942:

"In previsione future necessità Slovenia… giudico necessario che vengano predispostì nel Regno campi di concentramento per 20.000 persone. Una parte capace complessivamente di 5.000 maschi adulti… Altra parte capace di 15.000 persone comprese donne e bambini, servirebbe per popolazioni da sgomberare da determinate zone a titolo precauzionale".

Il Cav. Benito Mussolini telegrafa nel giugno del 1936, a guerra d'Etiopia finita al generale Rodolfo Graziani:

« Tutti i ribelli fatti prigionieri devono essere passati per le armi. Per finirla con i ribelli...impieghi i gas. Autorizzo ancora una volta V.E. a iniziare e condurre sistematicamente la politica del terrore e dello sterminio contro i ribelli e le popolazioni complici. »




E intanto in Italia si festeggia, è ora di brindare con il sangue dei vinti.

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