lunedì 11 gennaio 2010

Martirologio di Milano -San Bettino Craxi


San Bettino da Milano non può che aprire il martirologio milanese.
 San Bettino, al secolo Benedetto Craxi  vuole, l'agiografia, che in tenera età avesse avuto la visione di San Filippo Turati   che gli comandò:

"Và e fai del mio partito un covo di ladroni!"

 San Bettino perseguì questo comandamento per tutta la vita per questo, date le invidie dei confratelli e il tradimento di qualche grande elemosiniere, fu il primo politico (già Presidente del Consiglio) passato per le forche caudine delle magistrature milanesi della Santa Inquisizione già da allora presenziata dall'oscura presenza di Don Antonio Torquemada Di Pietroil Grande Inquisitore di Montenero di Bisaccia - e presieduta da Don Francesco Saverio Borrelli da Napoli, Viceré di Milano-Tangentopolis . L'accanimento nei confronti di San Bettino, appoggiato da un movimento trasversale tra le comunità dei comunisti, dei legaioli e dei missini, che (immemori dei benefici ricevuti dal Santo)  si scagliarono contro di lui. Ma San Bettino dopo l'elemosine ricevute dal popolo esultante presso la Locanda Raphael in Roma si ritirò a vita eremitica come i santi padri (nonostante i confratelli avessero mobilitato persino i gendarmi per fermarlo) nel deserto di Hamammeth dove cibandosi di sole radici e bevendo l'acqua dei pochi pellegrini che andavano a visitarlo nel suo buco nella sabbia. Quivi San Bettino morì di stenti davanti al ritratto di San Giuseppe Garibaldi da Nizza.



Il Popolo esultante eleva preghiere e dona elemosine a San Bettino

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