sabato 9 gennaio 2010

Rosarno, prove di nazismo in diretta TV

 

Sembra di essere in un vecchio film degli anni '70, in quei film come Mississipi burning, uno di quei vecchi film che ci facevano orrore, quelle brutte storie di incendi di villaggi negri e con i bianchi cattivi del Ku Klux Klan. quei film dove gli incappucciati bruciavano le croci e i negri venivano impiccati per il colore della pelle. A quei tempi ciascuno di noi sarebbe voluto essere il bianco buono che solidarizzava e difendeva i poveri, i vinti, coloro che, per fame, si rivoltavano contro i padroni schiavisti. Invece, stranamente, adesso siamo noi i razzisti, siamo noi il KKK , gli sfruttatori dei poveri braccianti di colore che invece del cotone raccolgono, per noi, i pomodori e fanno i lavori degli umili. Anticamente erano i nostri cafoni, i burini, gli sfruttati, gli umili che avrebbero ereditato il Regno dei Cieli. (come diceva un umile ebreo poi crocefisso e della cui parola dovremmo nutrirci). Come siamo riusciti a saltare la barricata e trovarci dall'altra parte? La parte dei nazisti, degli ignoranti, degli intolleranti? Forse fino a venti anni fa ci sarebbe sembrata un'ipotesi impossibile da credere e invece, nonostante che siamo i figli, i nipoti, i parenti dei reietti che sbarcavano, in massa, nei paesi ricchi dove venivamo considerati al pari degli extracomunitari, degli zingari, dei rumeni. E come questi ultimi, anche i nostri nonni esportavano la delinquenza, la mafia. Oggi i proletari del Nordest si sentono i padroni eppure quanti veneti e friulani hanno invaso l'Europa ricca, la Germania, L'Inghilterra, la Svizzera, per un tozzo di pane? Quante gelaterie o pizzerie sono il frutto degli sbandati delle valli del Nord e dei paesi del Sud? Oggi i calabresi si comportano come gli sceriffi dell'Alabama, ma gli stessi calabresi esportano ancora la 'ndrangheta e in Germania si verificano fatti come la strage di Duisburg, dove i delinquenti siamo noi. Adesso però siamo diventati un paese ricco, abbiamo per Presidente del Consiglio un industriale, esportiamo i nostri capitali all'estero, ricicliamo soldi sporchi del sangue degli onesti, esportiamo ancora la mafia. Oggi noi ci lamentiamo della mafia russa e cinese anche se il modello l'abbiamo diffuso noi nel mondo. Siamo servi ma facciamo sentire il tallone dell'intolleranza sugli schiavi. Milano è la città più terrona d'Europa, siamo il sud del mondo e ci comportiamo come i razzisti sudafricani. Ma anche noi abbiamo le nostre Harlem e le barricate come nel ghetto di Soweto. Dobbiamo davvero stupirci di fronte alla rivolta degli schiavi? Proprio noi i paria d'Europa, la delinquenza fatta Stato. Come potremo giustificarci di fronte ai nostri figli e nipoti, di fronte a coloro che si troveranno in un'Italia multirazziale? Un'Italia dove nascono sempre meno italiani di razza bianca e sempre più italiani di colore non si potrà permettere il razzismo dei Leghisti. Ma purtroppo saremo additati come i bianchi del Sudafrica e i nostri nipoti si vergogneranno di noi, della nostra miopia, di coloro che, pur figli di emigranti, si sono sentiti una razza eletta, saremo forse i nazisti del futuro? Siamo sulla strada giusta abbiamo già cominciato a costruire lager per il respingimento dei poveri e degli umili. Un bell'esempio per le generazioni future.


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