Più di 30 anni fa, il segretario del PCI, Enrico Berlinguer, tradendo lo spirito di opposizione netta che fino a quel momento era stata una costante del suo partito, tese una mano al partito di maggioranza relativa la DC di Giulio Andreotti per un'intesa, o meglio una promessa di alleanza che avrebbe bene o male messo una pietra tombale sulle normali regole della democrazia di allora. Fu un tentato patto scellerato col partito dei Lima, Ciancimino e altri referenti della mafia fra i quali lo stesso Andreotti. Andreotti divenne di lì a poco presidente del consiglio con l'avallo del partito di Berlinguer che con la sua astensione di fatto l'appoggiò.
Questo mostro politico, chiamato allora Compromesso storico, avrebbe dovuto contribuire a mettere fuorigioco le forze di sinistra, da quelle razionarie e parlamentari come il PSI, a quelle emergenti della cosiddetta sinistra extraparlamentare. Poi il mostro non nacque e le Brigate Rosse, spazzarono via ogni residua speranza con il rapimento, e poi l'uccisione, di Aldo Moro nel 1978.
Questo fu il primo inciucio (come si direbbe oggi) fra i due partiti più forti del Parlamento e del paese. Fra i protagonisti di quegli anni vi era il giovane segretario della Federazione Giovanile del PCI , il suo nome era: Massimo D'Alema.
Sono passati poco più di trent'anni e il solito D'Alema porge la mano alla più importante forza di maggioranza (oggi in leggero affanno per causa di escort, mafia e quanto di peggio si possa immaginare) e al suo capo, quel Silvio Berlusconi, referente politico di Cosa Nostra, come allora lo era Andreotti.
Ma le similitudini non finiscono qui, il livello dello scontro, tra lo stato deviato di allora e le forze di sinistra, che non avevano abbandonato Marx per Kautsky, portò alla loro criminalizzazione e lasciate in balìa di orientamenti lottarmatisti, che dopo il tradimento del PCI, sembrarono fossero l'unica via percorribile per fare opposizione.
Oggi ormai Enrico Berlinguer è passato dalla storia alla mitologia, in molti non conoscono la sua parabola politica che trascinò il presunto capo del comunismo italiano a cercare di stringere i patti con il partito della Piovra, e quindi facciamo finta di credere che il PCI fosse stato meglio dell'odierno PD. Ma, alla faccia dei moderni revisionisti, così non fu e l'inciuco funziona da trent'anni, fra bombe (falsamente attribuite alla sinistra) e scontri di piazza, allora come oggi. E, allora come oggi, si criminalizzano le opposizioni reali a questo triste disegno politico.
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