giovedì 17 marzo 2011

Giappone dal 1945 abbonato al nucleare

La storia dovrebbe essere, come dicevano i latini, magister vitae invece pare che gli esseri umani tendano a ripetere i propri errori.
Abbiamo tutti impresse le tremende immagini degli effetti della bomba nucleare all'uranio di Horoshima o quelle della bomba nucleare al plutonio di Nagasaki. La prima, secondo le stime provocò la morte immediata di 70.000 persone circa, la seconda invece solo 40.000. L'esperimento confermò la maggiore efficacia dell'uranio. Nacque così la sindrome della bomba atomica che perdurò per tutto il tempo della guerra fredda. Questa esperienza divenne anche ispirazione per delle opere d'arte si pensi soltanto alla poesia. Il poeta americano Gregory Corso ne fece un inno catastrofico The Bomb che, ancora oggi, è considerato il suo capolavoro

...Sì in mezzo a noi cadrà una bomba
fiori balzeranno di gioia con le radici doloranti
1945 Bomba su Nagasaki

campi s'inginocchieranno orgogliosi sotto gli halleluia del vento... (G.Corso, 1958)

Infatti oggi i campi intorno alla centrale di Fukushima si stanno inginocchiando sotto il vento radiattivo.
Pablo Neruda invece scrisse l'Ode all'atomo "...eri un frutto terribile d'elettrica bellezza..."
Dalla bomba nucleare alla Centrale nucleare il passo è breve, e seppur d'elettrica bellezza il nucleare è comunque un frutto terribile e i giapponesi, che hanno provato oggi ambedue le esperienze ce lo possono confermare.
La corsa al nucleare "buono" non si è più interrotta, nonostante gli incidenti, due particolarmente disastrosi Three Mile Island e Chernobyl, di cui sentiamo ancora le conseguenze. L'Italia aveva scelto con una maggioranza schiacciante (80,6%)  nel referendum del 1987 di rinunciare al nucleare. Qualcuno dirà che è stato vinto sull'onda dell'emozione del disastro di Chernobyl dell'anno precedente, che ha fatto più di 100.000 morti accertati (poco meno della somma delle due bombe lanciate sul Giappone nel '45).
Ma il governo Berlusconi ha già confermato l'intenzione di riprendere a costruire centrali per evitare di dover importare energia dai paesi confinanti (soprattutto la Francia).
Ma la nostra dipendenza dal nucleare francese ammonta al 4% del fabbisogno nazionale. Per un misero 4% noi dovremmo ricominciare da zero a costruire centrali pericolose che ci verrebbero a costare molto di più di quanto paghiamo alla Francia per avere la loro energia? Mi sembra una follia ed un inutile spreco, visto che verranno sicuramente appaltate a gruppi controllati dalle mafie.
Per fortuna ci sarà un nuovo referendum questa estate e gli italiani, se sono un popolo intelligente respingeranno di nuovo questo tentato omicidio di stato. Ma saremo davvero così intelligenti?

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