lunedì 8 marzo 2010
Napolitano il Garante della Casta
In Italia si sta imponendo un regime grottesco, come mai ce ne sono stati altri prima. Il ridicolo sta travolgendo una classe politica insufficiente ai bisogni del paese "reale". Non si è mai vista una cosa così assurda, dal dooguerra ad oggi, il partito di maggioranza relativa non arriva in tempo per presentare le prorie liste. Un governo inadatto a governare travolto dagli scandali più ignobili di questi decenni della repubblica. Scandali che colpiscono la gente (come quello di Bertolaso e compari) con le ruberie sulla pelle dei terremotati, opere inutili e dispendiose in un paese che si sta avviando verso una crisi ancora di là da finire. Un paese comandato da bancarottieri e industriali senza scrupoli: l'Azienda Italia. Con i soldi stanziati per opere faraoniche come l'inutile Ponte sullo stretto di Messina, inutile per la gente ma molto utile per la Mafia (anzi le Mafie) perché il nostro paese è oggi destinato a essere il crocevia di ogni attività illegale che si conosca.
Il PdL (Partito dei Ladroni) è così pericoloso per la democrazia che nemmeno i poteri istituzionali riescono ad arginare la sua arroganza e il non rispetto delle regole che sono la base della civile convivenza. Ma chi sono questi berlusconiani? Chi ha il coraggio di votarlo? Perché di coraggio ce ne vuole molto. I complici del berlusconismo non sono solo i suoi vicini di villa in Sardegna e neanche i proprietari brianzoli di fabbrichette. Esiste, evidentemente, uno zoccolo duro di forzitalioti o postfascistelli sfigati, morti di fame, disoccupati ecc. che lo votano con la prospettiva di raccogliere, e fare tesoro, delle briciole che cadono dal suo tavolo imbandito per i capimafia, le mignotte e per i suoi amici pippatori di cocaina.
Non mancano certo gli ecclesiastici al tavolo di Berlusconi, buoni amici dei mafiosi e dei pippacoca suddetti. Un quadro desolante con l'aggiunta di un Capo dello Stato complice, amico dell'ex ladro Bettino Craxi, rincoglionito dal tempo e dalle minacce dell'autocrate di Arcore.
E noi, la gente onesta, gli stupidi, ancora ci appelliamo a Napolitano? Giorgio Napolitano non è il Garante della Costituzione, ma il Garante di Berlusconi, colui che garantisce la sopravvivenza di un governo che ha superato il limite che divide la civiltà dalla barbarie.
Un vecchio signore che ha avallato la legalizzazione del riciclo del denaro sporco dei mafiosi e degli evasori fiscali (detto anche Scudo fiscale), l'impunità del Grande Corruttore (leggi Lodo Alfano), ma il suo autografo compare oggi anche nella leggina che sottolinea la legalità dell'arroganza di un partito fuori dalle regole, antidemocratico.
Possiamo fidarci di questa mummia? No.
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