
U' zu' Silvio e u' zu' Marcello sono amiconi del fu don Vittorio Mangano e di zu' Renato, oggi seconda carica dello stato italiano (lo stato dove viviamo tutti noi, anche i non mafiosi). Poi ci sta Nicola o 'mericano amico di Sandokan (ergo nemico di Saviano) che controlla tutti i soldi degli italiani (cioè anche i nostri, anche quelli dei non camorristi).
Questa è l'Italia in cui viviamo...il paese che tollera la mafia e la camorra (come dice Saramago, premio Nobel) e quindi non può indignarsi se il presidente del consiglio è un delinquente.
Il fatto che dovessimo sopportare tutto questo senza protestare pare una condanna che taluni vivono felicemente cioè la maggioranza degli italiani.
Io non tollero il fatto che dopo 50 anni dalla fine di una guerra disastrosa, voluta da due folli, ma combattuta e subita violentemente dal popolo; possano esistere ancora persone che siano disposte a ripercorrere le sciagure dei padri. Ma questo è un problema ideologico e puramente politico, un confronto, anche violento, ma un confronto a viso aperto.
Ciò che mi terrorizza oggi non è il ritorno al fascismo (che pure è un pericolo autentico) quanto piuttosto vedere che l'Antistato (le organizzazioni mafiose) si stanno facendo Stato.
Le Mafie sono l'azienda italiana con maggior numero di sottoposti, guadagni elevatissimi, diramazioni internazionali e con una forte caratterizzazione territoriale, non soltanto affari ma anche controllo capillare sul territorio.
E' difficile comprendere come abbiamo fatto a cadere così in basso, il paese che ha subito una feroce dittatura dovrebbe essere imunizzato da queste pestilenze. Un paese che ha perso i suoi migliori giudici, forze dell'ordine e cittadini coraggiosi per combattere la Mafia dovrebbe rimuovere dai posti di comando coloro per i quali ci sia anche un minimo sospetto di contingenza con il mondo criminale.
Questo succederebbe in qualunque paese civile, ma non da noi. Noi amiamo un presidente del consiglio come u zu' Silvio, barzellettaro, con una morale pari a zero e politicamente analfabeta.
Noi ci rispecchiamo in questo delinquente e lo eleggiamo a maggioranza nostro capo assoluto per grazia di dio e volontà degli italiani.
Il maggiore partito della falsa opposizione si abbassa a giochetti sporchi come quello della Riforma della giustizia, che serve all'impunità di tutti (PD compreso non si sa mai!).
Noi cittadini onesti cosa possiamo fare in questa condizione di calpestamento dei nostri diritti che viene da destra tanto quanto da sinistra?
Far sentire con forza il nostro dissenso è un obbligo morale per noi e per il futuro di questa disgraziata nazione.
Perciò è obbligatorio, per il cittadino onesto, dimostrare la contrarietà a questo stato di cose e a questo stato di mafiosi.
Il 5 dicembre tutti a Roma per manifestare e chiedere con forza le dimissioni di chi ci ha condotti sull'orlo del baratro e non accenna a fermarsi.
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